Le collezioni mineralogiche e geologiche dell’Accademia seguirono, come le altre collezioni, le sorti dell’Accademia per cui, a causa dei frequenti cambiamenti di sede (l’ultima nel 1939) o dell’aggregazione al Museo Industriale, vennero in parte disperse o affidate ad altre Istituzioni.
A fine ‘800 esisteva una pregevolissima collezione di minerali e rocce, disposti secondo il metodo di Haüy, comprendente ancora 3750 esemplari. Iniziata a fine ‘700 presso l’Ecole Polytechnique di Parigi, tale collezione fu acquistata dal socio ed ex Presidente Matteo Bonafous che la lasciò in eredità all’Accademia. Furono aggiunti, sempre a fine ‘800, una raccolta di 36 esemplari della Val d’Ala, di Traversella e di altre località piemontesi, una raccolta di rocce dell’Alvernia (181 esemplari), una raccolta di rocce (86) provenienti dalla Sassonia e 56 esemplari di marmi provenienti da varie località.
Cercando tracce delle collezioni sugli Annali dell’Accademia, si possono trovare cenni riguardo ad alcuni riordini e catalogazioni eseguiti nel 1927 dal socio Emilio Repossi (ordinario di mineralogia all’Università di Torino) e nel 1934 dai soci Luigi Peretti e Federico Sacco; peraltro, pur essendo conservato in Accademia un elenco compilato dal socio Issoglio, i minerali ascritti non risultano tra quelli esistenti da antica data. Non vi è dubbio che i vari spostamenti e gli eventi bellici che hanno attraversato al prima metà del XX secolo possano aver ulteriormente depauperato, se non azzerato alcune raccolte.
Attualmente la collezione comprende 250 campioni appartenenti a due gruppi distinti per provenienza, per numero e per dimensioni; il gruppo più numeroso (208 esemplari di piccole dimensioni) rappresenta il residuo della grande raccolta parigina donata da Bonafous, mentre gli altri fanno parte della già menzionata raccolta di minerali della Valle d’Ala, di Traversella e di altre località piemontesi.
La collezione è allocata in un armadio originale, probabilmente costruito ad hoc agli inizi del ‘900. I minerali poggiano su basette in legno etichettate con scritte a mano; più di 40 sono individuati anche da altre etichette originali annesse, più ricche di informazioni scritte in francese.L’ordinamento sistematico della collezione è stato realizzato nel 2007 dal professor Giorgio MAGNANO, già professore associato di Mineralogia e litologia nel Politecnico di Torino, seguendo il criterio cristallochimico universalmente adottato dalla metà del ‘900 (quale risulta dalle Mineralogische Tabellen di Hugo Strunz).