Foto da attività del progetto europeo Erasmus+ «SOS Popillia»

Il 25 giugno 2024 si è tenuto il secondo evento informativo ad operatori agrari del progetto europeo Erasmus+ «SOS Popillia» – un workshop “sperimentale” per testare le modalità organizzative, programmato per tarare al meglio la serie di 10 incontri che saranno disseminati tra ottobre e maggio 2025 sul territorio piemontese col fine di informare stakeholder, media e società civile sull’allarme Popillia Japonica.

Così come la precedente presso la sede dell’Accademia di Agricoltura di Torino a Vezzolano, anche questa attività di pre-informazione è stata anticipata rispetto al programma originario, per stare al passo col ciclo biologico del coleottero della stagione 2024: dato il problema sempre più urgente, già ad inizio anno i timori per il mondo agricolo e le richieste di informazioni da parte dei portatori d’interesse sono stati in forte crescita e si è quindi reso necessario fornire un’informazione tempestiva agli operatori del settore.

L’evento è stato organizzato dall’Accademia in collaborazione con ADAF Torino – l’Associazione dei Dottori in Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari – e con l’Ordine professionale degli esperti in Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari del Piemonte, sezione di Torino.

Il workshop – dal titolo SOS Popillia: allarme in Piemonte – “Popillia Japonica: diffusione di un insetto di quarantena, impatto sugli agroecosistemi e possibilità di controllo” – si è tenuto in streaming e in presenza a Grugliasco, presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DiSAFA) dell’Università degli Studi di Torino, abituale sede delle riunioni periodiche dei due organismi co-organizzatori.

I partecipanti hanno interagito con gli esperti relatori con domande tecniche sul comportamento del coleottero e sulle regolamentazioni regionali ed europee per l’uso di fitofarmaci ed insetticidi. E’ emerso che il problema è ancora abbastanza sottostimato. E, in particolare, sono emerse le difficoltà a svolgere un’azione drastica di arresto dell’infestazione, in attesa della creazione di avversari naturali – funghi e batteri – che ristabiliscano l’equilibrio. La ricerca è particolarmente complessa, perché deve tenere conto di altri coleotteri esistenti e con funzioni utili allo sviluppo agronomico.

La Popillia Japonica è stata introdotta accidentalmente nell’Europa continentale nel 2014 e può diffondersi facilmente nel corso del commercio e della movimentazione di merci e persone. Questo parassita minaccia l’intero settore agricolo, i paesaggi urbani e la biodiversità nelle aree invase. Il coleottero è polifago e si nutre di molte specie nel periodo adulto: la vite gli è particolarmente gradita, ma si nutre di tutto quanto è disponibile da maggio a luglio – tigli, betulle, noccioli, alberate cittadine, mais, ortaggi e, poiché in quel periodo maturano molti frutti, si nutre anche di albicocche, pesche e piccoli frutti di bosco. E’ importante notare che nelle zone colpite, gli agricoltori sono molto spaventati, mentre nelle zone ancora esenti è difficile attrarre l’attenzione degli operatori. Dunque è veramente urgente far loro capire la gravità del problema e diffondere l’allarme.

La partecipazione al convegno ha riconosciuto n. CFP 0,185 SDAF 07 per la categoria dei Dott. Agronomi e Dott. Forestali (rif. “Regolamento per la formazione professionale continua dei dottori agronomi e dei dottori forestali” approvato con delibera del Consiglio n. 162 del 27 aprile 2022).

Foto da attività del progetto europeo Erasmus+ «SOS Popillia»
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